Voglio innanzitutto raccontarvi di una Regione che si trovava, per usare le parole della Corte dei Conti sul bilancio del 2012, “da almeno un decennio in stabili condizioni di insolvenza finanziaria” e che, grazie all’impegno del Presidente Zingaretti, della sua Giunta, del Consiglio e dei sacrifici dei contribuenti, ha chiuso tutti i debiti accumulati fino al 2013 per un totale di 8,4 miliardi di euro e ha detto addio al commissariamento della sanità, facendo crescere i livelli essenziali di assistenza di 18 punti sopra la soglia minima.
Se, fino a 4 anni fa, gli ospedali chiudevano e i conti erano in rosso, con due miliardi di disavanzo su 9 complessivi di budget, oggi i servizi sono nettamente migliorati e si è arrivati all’obiettivo del pareggio di bilancio, con la prospettiva di un attivo di 18 milioni per il prossimo anno. Gli standard previsti dallo Stato sono rispettati e si pagano i fornitori nei tempi stabiliti.
Tutto ciò è stato possibile grazie a una profonda riorganizzazione della sanità, al superamento della logica dei tagli e a una strategia ben precisa.
Perché la parola “cambiare” in questi anni ha significato “costruire insieme”.
Dietro a questi dati, che non sono soltanto numeri, c’è la buona politica, le azioni concrete, la speranza e l’impegno e i sacrifici quotidiani. Ci sono tanti risultati raggiunti in questa legislatura che possiamo raccontare con orgoglio. Voglio citarne alcuni.
In campo sanitario, dal primo gennaio scorso, è stato abolito superticket regionale, c’è stato lo sblocco del turnover e l’ingaggio di tremila addetti: mille precari entro quest’anno, altri 1.400 per il 2018 e 600 nuove assunzioni in dodici mesi. E 16 ospedali pubblici, che erano stati venduti e per cui si pagava l’affitto, sono tornati di proprietà delle Asl, processo che produrrà un risparmio di circa 184 mln, che verranno reinvestiti per continuare a migliorare la sanità regionale.
L’altra grande sfida riguarda la spesa dei 720 milioni di investimenti: il 18% per le tecnologie, il resto in edilizia ospedaliera, con la ristrutturazione dell’Umberto l, del Grassi di Ostia e con la realizzazione di ospedali a Formia e a Sora oltre che con l’avvio della Casa della Salute a Gaeta. Sulle liste di attesa in sanità siamo passati dal 50 al 65% delle prestazioni assicurate entro i tempi previsti dai protocolli nazionali. E possiamo ancora migliorare.
Abbiamo risparmiato, riorganizzato e semplificato.
In che modo? Riassettando le società regionali, passando da 35 a 6 partecipazioni dirette con risparmio di 28 mln di euro, tagliando i costi della politica con un risparmio di 25 mln, riorganizzando il debito e recuperando risorse. Il 14 dicembre scorso, la Corte dei Conti ha pronunciato la decisione di parifica sul Rendiconto generale della nostra Regione. Per il terzo anno consecutivo prosegue il trend di decrescita del disavanzo consolidato che per il 2016 è pari a 3,21 MLD. Solo nel 2012 era pari a 13,4MLD.
Un risultato storico, che dobbiamo rivendicare con orgoglio, una vera e propria rivoluzione che abbiamo condotto senza clamore in questi ultimi 5 anni.
Potrei continuare ancora ricordando che per l’anno fiscale 2017 abbiamo ridotto l’aliquota Irpef e confermato l’esenzione per i redditi inferiori a 35 mila euro. Questo vuol dire per i cittadini un risparmio da 110 milioni di euro all’anno. Abbiamo creato nuove occasioni di crescita e di sviluppo, passando da 480 mln di euro utilizzati dei fondi della programmazione europea per la programmazione 2007-2013 ai 2.595 mln € per la programmazione 2014-2020. Tutto questo si traduce in nuova occupazione, nuovi investimenti, nuove opportunità per cittadini, imprese ed enti.
Ecco. Queste solo alcune delle cose fatte, una parte di quella #rivoluzionegentile che voglio raccontarvi e approfondire tema per tema, settore per settore, senza tralasciare il mio contributo personale e il mio impegno quotidiano.